Il Lago del Vei del Bouc
Entracque

Il Lago del Vei del Bouc

Archeologia e storia
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Lago
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E' una delle escursioni più classiche all'interno del territorio del Parco. La salita non è breve, ma nemmeno eccessivamente faticosa, per via dei numerosi tornanti che mantengono le pendenze sempre agevoli.

Lungo le sponde del lago, oltre ad ottimi prati per rilassarsi, si trovano anche spettacolari rocce montonate, testimonianza del passaggio di antichi ghiacciai. Intorno al lago, fino a non molti anni fa, si potevano rinvenire incisioni rupestri riconducibili a quelle ben più famose della Valle delle Meraviglie.


5 I patrimoni da scoprire

  • Flora

    I faggi di San Giacomo

    Meravigliosi alcuni faggi nei pressi delle palazzine reali di caccia: si tratta probabilmente di piante separate messe a dimora molto vicine tra loro dal giardiniere reale i cui tronchi si sono fusi assieme durante la crescita dando origine ad esemplari di dimensioni davvero fuori dall'ordinario. Questi faggi maestosi sono censiti nell'elenco degli alberi monumentali della Regione Piemonte.

  • Storia e percorso storico

    Le ex Palazzine Reali di Caccia

    Le due grosse palazzine, ora di proprietà di enti religiosi, furono costruite verosimilmente tra il 1865 e il 1870 da Vittorio Emanuele II per i suoi soggiorni all'interno della Riserva Reale di Caccia. Quella di sinistra, con il bel porticato decorato a fasce orizzontali nei colori di Casa Savoia, costituiva la residenza reale vera e propria; quella di destra ospitava le stalle.
    La palazzina ospitante le stalle venne poi ceduta all'esercito che la ampliò tra il 1897 e il 1898 e ne ricavò la Caserma principessa Elena.

  • Fauna

    L'allocco

    Fra i rapaci notturni l'allocco ricopre un ruolo importante, sia dal punto di vista ecologico sia nell'immaginario umano. E' infatti una delle specie più diffuse e quindi responsabile del controllo delle popolazioni di roditori delle aree boschive. Da parte nostra, spesso confuso con la civetta a causa dei suoi richiami striduli, ha un canto tipico che chiunque riconosce: il tipico canto lugubre da gufo. Si riconosce da gufi e civette per il colore dei suoi occhi: l’iride è completamente scuro.
  • Geologia

    Il Pra del Rasur

    Il grande pianoro di Pra del Rasur ha avuto origine al termine dell'ultima glaciazione, quando frane cadute dai valloni laterali hanno sbarrato il corso del torrente. I detriti apportati dal torrente stesso, ancor oggi assai tumultuoso, hanno lentamente riempito il bacino fino a formare la piana.

  • Storia e percorso storico

    Le incisioni rupestri preistoriche

    Sulle rocce montonate intorno al lago, fino a non molto tempo fa, erano rintracciabili alcune incisioni rupestri. Oggetto di una indagine della Soprintendenza archeologica del Piemonte negli anni 1989/90, sono state individuati incisioni raffiguranti corniformi, armi e figure geometriche. Dovrebbero essere riconducibili a quelle ben più famose e numerose del vicino Monte Bego, e risalire alla seconda metà o alla fine del IV millennio a.C.
    Oggi sono di fatto scomparse.


Descrizione

Qualche decina di metri a valle di San Giacomo di Entracque (1209 m), si attraversa il ponte sul Torrente Gesso della Barra. Si sale nel Vallone di Moncolomb in comune con l'itinerario "Pra del Rasur e il Gias sottano del Vei del Bouc"  fino al Gias sottano del Vei del Bouc (1437 m, 1:10 ore dal San Giacomo).
Qui la strada sterrata termina e si biforca in due mulattiere: si ignora quella di destra per il Rifugio Pagarì, e si imbocca quella di sinistra per il Lago del Vei del Bouc.
La mulattiera risale lenta a tornanti il fianco del vallone, entrando per due volte all'interno di un boschetto di faggio, e raggiunge l'imbocco del Vallone del Vei del Bouc.
Ormai su sentiero, si traversa in direzione sud-est, si supera un rio e si riprende la lunghissima serie di ampi tornanti sull'assolato costone.
Intorno a quota 1840, ad un tornante verso sinistra, si abbandona l'originario tracciato interessato da un movimento franoso e si imbocca a destra una recente traccia. Il sentiero, che si tiene vicino al torrente che origina dal lago, serpeggia tra pendii prativi e tratti detritici e si ricongiunge alla vecchia mulattiera prima abbandonata.
La si segue verso destra, incontrando un bivio solo dopo pochi metri: si lascia innanzi il ramo diretto al Colle del Vei del Bouc, e ci si tiene a destra, attraversando su passerella l'emissario del lago. Con un paio di svolte sulla mulattiera, che qui riappare, si entra nella conca del Lago del Vei del Bouc (2042 m, 2:00 ore dal Gias sottano del Vei del Bouc).
Sui prati vicino al lago si trova un casotto di sorveglianza del Parco.

  • Partenza : San Giacomo di Entracque (1210 m)
  • Arrivo : Lago del Vei del Bouc (2042 m)
  • Comune attraversato : Entracque

Profilo altimetro


Raccomandazioni

Nel cuore del parco
Il Parco Nazionale è un territorio naturale, aperto a tutti, ma soggetto ad un regolamento che è utile conoscere per preparare il vostro soggiorno.

Trasporto

Società di servizi Nuova Benese - Linea regolare Cuneo, Valdieri, Entracque - Telefono : 00 39 (0) 171 69 29 29 - www.benese.it

Linea SNCF TER Provence Alpes-Côte d'Azur Per gli spostamenti nella regione PACA e verso Cuneo www.ter-sncf.com/pac

Trenitalia per gli spostamenti in regione Piemonte https://www.trenitalia.com/it.html

Accesso stradale e parcheggi

Da Borgo San Dalmazzo si risale la Valle Gesso. Superato Valdieri si svolta a sinistra per Entracque. Prima del paese si svolta a destra per San Giacomo e poi ancora a destra per San Giacomo. Posteggio a pagamento nella stagione estiva.

Parcheggio :

San Giacomo di Entracque (1210 m)

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